VERSIONES EUROPEAS SOBRE LO VIVIDO EN CATALUÑA DURANTE LA CELEBRACIÓN DEL MUNDIAL. LAS FUERZAS REPRESIVAS DE LA GENERALITAT A LA CONQUISTA DEL MUNDIAL DE LA VIOLENCIA
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io non sono Spagnola, e nemmeno catalana, se per qualcuno è davvero importante questa distinzione. io però a questa finale ci tenevo. sapevo che non sarebbe stato come a Madrid, ma quando hanno finalmente confermato che la partita sarebbe stata trasmessa a Plaza España, qui a Barcellona, immaginavo una grande festa. e così è stato; il miracolo di cui è capace questo sport ha fatto sì che anche questa città fosse unita nei colori della bandiera spagnola. io, nella sofferenza di questa finale, ho rivissuto un po' i brividi di quattro anni fa, attraverso il sudore e le grida di quella folla appassionata. quando finalmente è arrivato il goal, l'emozione ha fatto brillare di gioia tutta la piazza. circa 750.000 persone, fra tifosi spagnoli, turisti e famiglie erano nel pieno della festa, convinti di poter celebrare anche in Cataluña la felicità di un momento storico per la Selezione Spagnola.
poco dopo, l'euforia è stata fatta a pezzi dalla polizia: a partire dall'una della mattina, decine e decine di camionette dei "mossos d'escuadra" hanno invaso la piazza per allontanare la folla. io ero fuori un bar della Gran Via quando ho visto correre verso di noi un gruppo di persone, per lo più turisti; non potevo immaginare che i mossos stessero davvero sparando. da un lato i bonghi e le bandiere, dall'altro gli scudi, i caschi, i manganelli e i fucili. un panico immotivato, per me infinito. ho capito l'avversione alla polizia, quella che alle manifestazioni avevo sempre solo imitato. ho scoperto l'odio e l'impotenza e la paura quando ho visto un ragazzo cadere a terra, tra urla e spasmi: un proiettile di gomma grande più o meno come una palla da golf, gli aveva centrato un occhio, spappolandolo. un italiano, un giornalista, pare. quando succede a tre metri da te, non ti perdoni l'egoismo di pensare alla tua fortuna.
continuavano a sparare anche quando cercavamo di chiamare un'ambulanza e quando ci hanno mandati via dal bar, eravamo in strada e scoperti; un'inutile, patetica scena di guerra. come topi, camminavamo sotto sotto le pareti, ad ogni sparo cercavamo un riparo.
e adesso che finalmente il panico è scemato, io mi chiedo come cazzo sia possibile che non c'è in tutta la rete un solo articolo di giornale che racconta questa storia per quello che è: un'inutile, patetica scena di guerra, messa in atto dalla polizia; esaltati figli di puttana sono stati mandati a rubare l'emozione di una grande serata a una città intera.
infine, vi chiedo scusa: questo tono drammatico e teatrale deriva dalla mia debolezza; ragà, io ieri mi sono proprio cacata sotto!
Versión en inglés
Thanks to the people are sharing this information through internet, the truth is finally emerging; that's why I'm asking you to read this letter I worte and translate to English for you, in collaboration with Miguel.
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I'm not Spanish, and not even Catalan if that distinction can really matter to somebody. but I really cared about this final. I knew it wouldn't have been like in Madrid, but when they finally confirmed that the match would be transmitted in Plaza España, here in Barcelona, I pictured a huge celebration. and so it was: the miracle this sport can make, united this city under the colors of the Spanish flag. In the pain of this final, I experienced once again a taste of the emotions I felt 4 years ago, through that passionate crowd's sweat and shouts. when the goal finally arrived, the excitement made the whole square shine with joy. Spanish supporters, tourists and families, about 750.000 persons altogether, were in the midst of the party, confident they could celebrate, even in Cataluña, the happiness of an historical moment for the Spanish National Football Team.
after a little while, the euphoria had been totally crashed by the police: starting from one 'o clock in the morning, lots of "mossos d'esquadra"'s trucks invaded the square to drive the crowd away. when I was with some friends outside a bar in Gran Via, I could see a group of persons (most of them tourists) running towards us; I could not believe the policemen were really shooting at us! on one side, the flags and bongo drums and on the other one, the shields, the helmets, the truncheons and the rifles. an unjustified panic, endless to me. I understood the aversion for the police, that one I only imitated, in the past, during demonstrations. I discovered the hatred and the impotence and the fear when I saw a guy falling to the ground, screaming and trembling: a bullet made of gum, more or less the size of a golf ball, had stricken him in the eye, smashing it. an Italian guy, a journalist they said. when it happens at three meters far from you, you don't forgive yourself for the selfishness of thinking about how lucky you are. they kept shooting even when we tried calling an ambulance, and when they kicked us out of the bar, we were defenseless in the street; a useless, pathetic scene of war. like rats, we were forced to walk very close to the walls, whenever we heard a shot, we ran for shelter.
and now the panic had finally disappeared, I wonder how the fuck it's possible there is not a single article in the whole network telling this story the way it is: a useless, pathetic scene of war, caused by the police; these fanatic motherfuckers have been sent to steal the emotion of a big celebration from a whole city. yesterday I spent around 5 hours watching TV, waiting for the journalists to say something about it. I can tell you now I know everything about a visionary octopus, everything about the Spanish royal family celebration and I even know how many hair in the ass Casillas has. but no word has been said to do justice to all those who have been morally and physically traumatized in Barcelona, on a day was supposed to be unforgettably happy.
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I'm attaching this video I finally found in youtube showing what we lived.
http://www.youtube.com/watch?v=4Hf-u3Afk2A
If you also think this is something everybody should know, SHARE!!
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io non sono Spagnola, e nemmeno catalana, se per qualcuno è davvero importante questa distinzione. io però a questa finale ci tenevo. sapevo che non sarebbe stato come a Madrid, ma quando hanno finalmente confermato che la partita sarebbe stata trasmessa a Plaza España, qui a Barcellona, immaginavo una grande festa. e così è stato; il miracolo di cui è capace questo sport ha fatto sì che anche questa città fosse unita nei colori della bandiera spagnola. io, nella sofferenza di questa finale, ho rivissuto un po' i brividi di quattro anni fa, attraverso il sudore e le grida di quella folla appassionata. quando finalmente è arrivato il goal, l'emozione ha fatto brillare di gioia tutta la piazza. circa 750.000 persone, fra tifosi spagnoli, turisti e famiglie erano nel pieno della festa, convinti di poter celebrare anche in Cataluña la felicità di un momento storico per la Selezione Spagnola.
poco dopo, l'euforia è stata fatta a pezzi dalla polizia: a partire dall'una della mattina, decine e decine di camionette dei "mossos d'escuadra" hanno invaso la piazza per allontanare la folla. io ero fuori un bar della Gran Via quando ho visto correre verso di noi un gruppo di persone, per lo più turisti; non potevo immaginare che i mossos stessero davvero sparando. da un lato i bonghi e le bandiere, dall'altro gli scudi, i caschi, i manganelli e i fucili. un panico immotivato, per me infinito. ho capito l'avversione alla polizia, quella che alle manifestazioni avevo sempre solo imitato. ho scoperto l'odio e l'impotenza e la paura quando ho visto un ragazzo cadere a terra, tra urla e spasmi: un proiettile di gomma grande più o meno come una palla da golf, gli aveva centrato un occhio, spappolandolo. un italiano, un giornalista, pare. quando succede a tre metri da te, non ti perdoni l'egoismo di pensare alla tua fortuna.
continuavano a sparare anche quando cercavamo di chiamare un'ambulanza e quando ci hanno mandati via dal bar, eravamo in strada e scoperti; un'inutile, patetica scena di guerra. come topi, camminavamo sotto sotto le pareti, ad ogni sparo cercavamo un riparo.
e adesso che finalmente il panico è scemato, io mi chiedo come cazzo sia possibile che non c'è in tutta la rete un solo articolo di giornale che racconta questa storia per quello che è: un'inutile, patetica scena di guerra, messa in atto dalla polizia; esaltati figli di puttana sono stati mandati a rubare l'emozione di una grande serata a una città intera.
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I'm not Spanish, and not even Catalan if that distinction can really matter to somebody. but I really cared about this final. I knew it wouldn't have been like in Madrid, but when they finally confirmed that the match would be transmitted in Plaza España, here in Barcelona, I pictured a huge celebration. and so it was: the miracle this sport can make, united this city under the colors of the Spanish flag. In the pain of this final, I experienced once again a taste of the emotions I felt 4 years ago, through that passionate crowd's sweat and shouts. when the goal finally arrived, the excitement made the whole square shine with joy. Spanish supporters, tourists and families, about 750.000 persons altogether, were in the midst of the party, confident they could celebrate, even in Cataluña, the happiness of an historical moment for the Spanish National Football Team.
after a little while, the euphoria had been totally crashed by the police: starting from one 'o clock in the morning, lots of "mossos d'esquadra"'s trucks invaded the square to drive the crowd away. when I was with some friends outside a bar in Gran Via, I could see a group of persons (most of them tourists) running towards us; I could not believe the policemen were really shooting at us! on one side, the flags and bongo drums and on the other one, the shields, the helmets, the truncheons and the rifles. an unjustified panic, endless to me. I understood the aversion for the police, that one I only imitated, in the past, during demonstrations. I discovered the hatred and the impotence and the fear when I saw a guy falling to the ground, screaming and trembling: a bullet made of gum, more or less the size of a golf ball, had stricken him in the eye, smashing it. an Italian guy, a journalist they said. when it happens at three meters far from you, you don't forgive yourself for the selfishness of thinking about how lucky you are. they kept shooting even when we tried calling an ambulance, and when they kicked us out of the bar, we were defenseless in the street; a useless, pathetic scene of war. like rats, we were forced to walk very close to the walls, whenever we heard a shot, we ran for shelter.
and now the panic had finally disappeared, I wonder how the fuck it's possible there is not a single article in the whole network telling this story the way it is: a useless, pathetic scene of war, caused by the police; these fanatic motherfuckers have been sent to steal the emotion of a big celebration from a whole city. yesterday I spent around 5 hours watching TV, waiting for the journalists to say something about it. I can tell you now I know everything about a visionary octopus, everything about the Spanish royal family celebration and I even know how many hair in the ass Casillas has. but no word has been said to do justice to all those who have been morally and physically traumatized in Barcelona, on a day was supposed to be unforgettably happy.
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http://www.youtube.com/watch?v=4Hf-u3Afk2A
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1 comentario:
Vergogna, l' Italia non dimentica.
Portiamo gli agressori al tribunale!!
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